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Ville

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Le ville erano abitazioni signorili di campagna, circondate da un giardino o da un parco ed abitate da aristocratici o ricchi possidenti terrieri, solitamente nei periodi di vacanza.


La villa sorgeva in posizione dominante sull’abitato di Carugo. Era conosciuta anche come Villa Facheris, in onore di Mario Facheris, noto avvocato milanese, figlio di Maria Calvi e sindaco del paese nei primi decenni del Novecento.
Il corpo centrale e l’ala sud della villa avevano due piani, mentre tre erano i piani nell’ala nord, che era evidentemente l’ala di servizio.  Il lato ad ovest, libero dagli edifici ed affacciato sulla pubblica via, era delimitato da un cancello in ferro battuto, posto fra due colonne, sormontate da elementi architettonici decorativi, e da due cancelletti pedonali. Al centro del cancello era inserita la sigla G.B.C., riferita al nobile Calvi (forse Gian Battista).  Sul retro si estendeva il parco, anch’esso delimitato da un muro di cinta, ricco di numerose specie arboree e percorso da viali e sentieri.

Con il tramonto dei Calvi-Facheris, la villa venne adibita a Convalescenziario, dove erano ospitati mutilati di guerra e persone dimesse dall’ospedale, ma non ancora in grado di riprendere la normale attività lavorativa.  La struttura fu abbattuta nel 1974 per dar vita al Palazzetto dello Sport, dove ha sede anche la biblioteca.

L’edificio fu costruito dalla famiglia Decio ed è attribuito, secondo una tradizione locale, ad un disegno del Piermarini.  Ai Decio subentrarono i nobili Negroni. Da questi ultimi fu poi venduto ai Terruzzi, che a loro volta lo rivendettero ad un copertificio (Bompadre e Tamborini), cui si deve l’erezione di vari capannoni a ridosso dell’ edificio stesso.  Nel 1932  la casa fu acquistata dai Somaschini, che la ripristinarono completamente, restaurando gli affreschi. La villa è stata sede del municipio nel periodo fascista, quando Elmo Somaschini era il podestà.

Villa Negroni era posta di fronte alla vecchia chiesa, che sorgeva sull’attuale Piazza della Repubblica. E’ stata, fino al 1934, sede del municipio.

Villa Benaglia occupava l’area di fronte all’odierno ufficio postale di via Garibaldi.