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Denominazione viaria

Denominazione viaria


Piazza delle Repubblica era, nei primi decenni del Novecento, il centro del nucleo abitativo. Qui era situata la vecchia chiesa del paese, dedicata a San Bartolomeo, risalente al XVI secolo. Testimonianze riguardanti l’edificio si trovano nelle visita pastorali di S.Carlo (1570), del Cardinale Federico Borromeo (1606) e nella relazioni dei parroci dal 1574.
Nel gennaio del 1881 i Carughesi si lamentarono con il Sindaco, perché l’orologio del campanile non batteva le ore in modo preciso e qualche volta si fermava, causando problemi a coloro che dovevano usare il treno ed alle massaie, che dovevano cucinare per i mariti. La chiesa è stata utilizzata come luogo di culto fino al 1936 ed è stata abbattuta nel 1952. Accanto alla chiesa c’erano la canonica e l’oratorio.

La via Diaz si chiamava via Umberto. Alla fine del 1800, in questa via c’era l’asilo delle Suore Canossiane. Secondo alcuni anziani la primitiva scuola elementare era situata nell’abitato delle Suore.

La via Roma era non solo un raccordi viario importante tra nord e sud del paese, ma era anche una strada animata dalla presenza di botteghe e di luoghi di ristoro (osterie e trattorie). Era chiamata Via dei Ferrée (1857). ma con una delibera del Consiglio Comunale del 1880 ha preso il nome di Via Roma. In questa via sono nati: Don Oreste Colombo, Don Celso Elli, Don Ugo Proserpio; per questo era soprannominate “via dei preti”.

La via Decio (oggi via Sirtori) era una via centrale di Carugo di inizio secolo. Il suo nome ricorda la nobile famiglia Decio che, prima ancora dei Calvi e dei Terruzzi, era proprietaria di gran parte dei terreni del paese sia nel vecchio nucleo storico sia nelle vicine frazioni, come si evince dal censimento del 1862. Alla confluenza di via Sirtori con via Roma è ancora visibile un segno della religiosità popolare mediante la pittura murale, che rappresenta la Madonna con il Bambino.

Il viale delle Rimembranze era chiamato così, perché era fiancheggiato da steli funerarie, a ricordo dei caduti in guerra. La strada campestre sterrata si è ammodernata per la presenza di fabbriche e di nuove strutture abitative e ha preso il nome di via Brianza.