Artigianato-Industrie
Tessiture e lanifici
La costruzione di nuove strade e della ferrovia (1879 : tratto Milano-Inverigo), necessarie per il trasporto delle merci e delle persone, favorì, tra la fine dell’Ottocento e l’inizio del Novecento, lo sviluppo delle prime industrie nel nostro paese, a partire da quelle tessili.
Proprio vicino alla stazione sorse la prima tessitura, la Cerri & Bourcard, che impiegava numerosa manodopera femminile, anche di bambine in tenera età. Infatti, dopo aver terminato la scuola elementare, che a Carugo durava fino alla terza classe ed a Mariano fino alla quinta, molte ragazzine iniziavano a lavorare nello stabilimento. Essendo molto giovani, incontravano non poche difficoltà nell’usare i telai, che avevano in dotazione. La statura era uno dei problemi ricorrenti, per questo le bambine usavano dei particolari rialzi, che permettevano loro di lavorare con facilità.
La materia prima proveniva dalla coltivazione del gelso e dalla bachicoltura, praticata dapprima a domicilio e poi negli opifici. Sempre nei pressi della ferrovia fu fondata una fabbrica di coperte in lana e cotone (Cecchini Vittore), una scialleria (Nembri), che aveva alle sue dipendenze più di 200 operai fra maschi e femmine, un lanificio specializzato nella prouzione di materassi, cuscini, guanciali e piumini (Somaschini).