seguici su facebook

Artigianato-Industrie

Fabbri

Il ferro, proprio per la sua robusta resistenza, ha sempre rivestito un’importanza notevole per l’uomo fin dagli albori della civiltà, consentendo sia la fabbricazione di utensili per la lavorazione della terra sia per la produzione di strumenti di difesa e di conquista: per questo il detto “toccare ferro” o l’usanza di esporre un ferro di cavallo rappresentavano una simbolica arma di protezione contro la sventura.
Il fabbro nel mondo antico era quindi una persona di tutto rispetto, anche perché al suo lavoro si attribuiva un’origine divina per merito di Efesto, dio del fuoco e dei metalli, che aveva trasmesso agli uomini i segreti del mestiere.
Senza scomodare troppo la mitologia, è storicamente appurato che anche a Caugo il fabbro ricopriva un ruolo importante nella comunità, come dimostra la denominazione dell’attuale via Roma, che sulla mappa del 1857 è indicata col nome di “via dei ferée” per la presenza di alcune botteghe, specializzate nella lavorazione del ferro: in piena civiltà rurale esse erano determinanti, per la fabbricazione di strumenti agricoli, di mezzi di trasporto (carri e calessi), di arnesi per ferrare i cavalli, per arare i campi o per spostare carichi pesanti, alleviando così la fatica quotidiana del contadino.
Col passaggio dai campi alle botteghe, anche il fabbro ha saputo modificare gradualmente la sua produzione, adeguandosi all’evoluzione socio-economica del paese.