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Personaggi

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Giovanni Galbiati è nato a Carugo il 12 marzo 1881; il padre era fattore presso la famiglia Teruzzi e il piccolo Giovanni è vissuto nei locali adiacenti alla villa padronale (ora villa Elmo Somaschini), che si affacciavano sull’odierna via Negroni.
Compiuti gli studi classici e teologici nei seminari milanesi, ha ricevuto gli ordini sacri nel 1905.
Laureato in teologia ed in lettere e filosofia, ha fatto numerosi soggiorni di studio nelle più rinomate sedi universitarie europee, apprendendo le principali lingue del continente ed ha esteso i suoi studi anche verso l’Oriente.
Durante la prima guerra mondiale ha prestato il servizio militare, guadagnandosi due medaglie.
Nel 1924 ha assunto l’incarico di prefetto dell’Ambrosiana, rivelando doti di abile organizzatore della vita culturale e di direttore imprenditoriale.
Appassionato semitista e orientalista, ha arricchito il fondo arabo della Biblioteca Ambrosiana, acquisendo numerosi volumi.
Si è dedicato anche all’insegnamento, tenendo corsi di ebraico presso la facoltà di teologia e corsi di paleografia greca e latina, di letteratura latina e di lingua araba presso l’Università Cattolica.
Con l’avvento della seconda guerra mondiale, messi al sicuro i manoscritti, si è ritirato a Cannobio, sulle sponde del lago Maggiore. Là è stato raggiunto dalla dolorosa notizia della rovina provocata all’Ambrosiana dai bombardamenti alleati di Milano, nella notte del 15 agosto 1943.
Terminata la guerra ha dispiegato ogni energia per procedere alla ricostruzione della Biblioteca, che ha portato a termine grazie al sostegno di molti benefattori. Le difficoltà finanziarie aggravate dalla svalutazione, alcune incomprensioni interne fra membri del Collegio e la sua avanzata età lo portarono, nel 1951, a dimettersi da prefetto dell’Ambrosiana.
Ha continuato ad approfondire i suoi studi fino alla morte, sopraggiunta a Milano il 15 maggio 1966.

La biblioteca comunale di Carugo è stata dedicata a Monsignor Giovanni Galbiati e conserva alcuni volumi appartenuti all’illustre concittadino, donati da un nipote. Nei locali della biblioteca sono visibili un busto in metallo e un ritratto del prelato, mentre l’amministrazione comunale, per onorare il sacerdote e la sua opera culturale e sociale, gli ha dedicato una via del paese.


Gianni Salvioni è nato a Mariano Comense il 26 ottobre 1957 e ha vissuto a Carugo, dove ha frequentato le scuole elementari e medie. Ha conseguito il diploma di Scuola d’Arte e successivamente il diploma di Ragioneria.
Ha proseguito il lavoro del padre, dirigendo l’azienda di famiglia. Nel 1998 si è sposato e si è trasferito ad Arosio.
Nel 2005 ha ricevuto l’onorificenza di “Cavaliere al Merito della Repubblica Italiana” e nel 2010 è stato nominato “Commendatore dell’Ordine al merito”.
Nel 2011 è stato il primo commerciante del settore dell’arredo ad essere nominato “Cavaliere del Lavoro” dal presidente della Repubblica Giorgio Napolitano.
Risale al 2015 l’incontro di Gianni con papa Francesco, con il quale ha avuto un colloquio emozionante e intenso.
Personalità carismatica, accanto alle spiccate doti imprenditoriali, Gianni ha dimostrato sempre sensibilità ed attenzione ai bisogni della comunità nella quale ha vissuto, facendosi attivo sostenitore di progetti per lo sviluppo del territorio.
E’ prematuramente scomparso, dopo una lunga malattia, il 5 marzo 2016 e riposa nel cimitero di Carugo, dove ha voluto essere sepolto.


Nato il 10 marzo 1927 in Sicilia, a Comiso, Salvatore Jemolo ha frequentato l’Istituto d’Arte con Magistero e l’Accademia di Belle Arti a Firenze.
Nel 1949 è giunto in Brianza, a Canzo, su invito del pittore Salvatore Fiume, con il quale ha collaborato alla decorazione dei grandi transatlantici italiani dell’epoca (Giulio Cesare – Andrea Doria).
E’ stato apprezzato illustratore per la Mondadori, la Garzanti e per la “Domenica del Corriere” , ha collaborato con Dino Buzzati ed ha illustrato grandi opere, quali  l’Iliade, l’Odissea ed i poemi indiani Ramàyana e Mahabàrata, dimostrando indubbia capacità nel tradurre i versi in immagini.
Dopo il matrimonio con Stefania Proserpio, maestra carughese, si è stabilito nel nostro paese.
Ha insegnato educazione artistica nelle Scuole Medie Statali Briantee dal 1954 al 1968 e dal 1969 al 1991 nella Media Statale di Giussano.
E’ deceduto il 1° novembre del 2007.

Pittore figurativo, ha privilegiato nelle sue opere rappresentazioni della vita quotidiana, della dura fatica operaia e contadina, senza trascurare l’aspetto religioso della nativa Sicilia, dalla quale ha mutuato l’uso di colori caldi e luminosi.
La sua permanenza in Brianza gli ha fornito nuovi soggetti, quali i panorami delle colline e delle montagne lombarde e gli scorci dei cortili e delle ville di campagna.
Nell’ampio studio a Carugo ha prodotto anche puntasecche, incisioni all’acquaforte e xilografie.
Nella cappella del Cimitero Comunale di Carugo ha realizzato una grande pala con il ricordo, in forma di ritratto, dei parroci che si sono succeduti nella parrocchia, contestualizzati dalla rappresentazione pittorica di chiese e di scorci del territorio.