A Carugo le più antiche associazioni sono quelle parrocchiali, che risalgono addirittura ai secoli scorsi.
Il sodalizio, risalente al XVI secolo, fu istituito da San Carlo.
Gli aderenti indossavano una veste bianca, legata su un fianco con un cordone con fiocco, sopra la quale spiccava una mantellina rossa con una medaglia in metallo sbalzato raffigurante il simbolo dell’Eucaristia: avevano il privilegio di portare il baldacchino durante le processioni, accompagnando il sacerdote, che sorreggeva l’ostensorio.
Aderivano alla confraternita, ma in modo distinto, anche le consorelle, che si distinguevano nelle processioni per l’abbigliamento scuro, il velo rigorosamente nero, il nastro rosso con una medaglia, portato come una collana, e una lunga candela accesa in mano.
Sia i confratelli sia le consorelle pagavano periodicamente una quota: alla loro morte avevano diritto al funerale e all’ufficio funebre gratuiti.
Le “Figlie di Maria” erano un’associazione tipicamente femminile, che poneva le ragazze giovani sotto la protezione della Vergine fino al momento del matrimonio.
Durante le processioni indossavano un abbigliamento particolare, in cui dominava il bianco, dell’abito, delle calze e del lungo velo, simbolo di purezza e castità e l’azzurro della fascia sui fianchi, eco del cielo e simbolo dell’Immacolata.
Al momento del matrimonio, le “Figlie di Maria” avevano il privilegio di essere sposate sull’altare, al di là della balaustra e ricevevano una benedizione speciale all’altare della Madonna della Cintura.
La “Società S. Vincenzo De Paoli” fu fondata a Parigi nel 1833 da Frédéric Ozanam, con lo scopo di alleviare le sofferenze di ogni genere e promuovere la dignità dell’uomo, senza discriminazioni di religione, colore e provenienza.
L’unità di base della “Società S. Vincenzo De Paoli” è la “Conferenza” (dal latino conferre = riunirsi per un’azione comune), che ha sede in Parrocchia.
La “Conferenza” del nostro paese è stata fondata il 15 novembre 1957 da Maria Molteni Tagliabue e da Noemi Castelli Viganò, con il contributo del parroco don Abramo Gianola.
Gli interventi della “Conferenza” di Carugo sono stati numerosi e conformi alle diverse realtà storiche della nostra società.
Negli anni ’60 l’opera “San Vincenzo” si è prodigata per risolvere i problemi abitativi e lavorativi degli immigrati, provenienti dal Veneto e dal sud.
Negli anni ’70 la “Conferenza” considerò prioritaria la necessità di un’assistenza domiciliare e infermieristica.
Negli anni ’80, con l’arrivo a Carugo dei primi extracomunitari, il “servizio guardaroba” e l’istituzione di un corso di Italiano sono state scelte prioritarie.
Azione Cattolica
L’associazione più numerosa era l’ Azione Cattolica, distinta in maschile e femminile e suddivisa per fasce d’età.
Gli aderenti si notavano per il distintivo portato sugli abiti, che aveva una piccola croce centrale, la denominazione dell’associazione, uno sfondo di colore diverso in rapporto alla fascia di appartenenza.
La finalità era quella di servire la Chiesa locale, dando testimonianza cristiana in famiglia e negli ambienti di lavoro.
L’associazione nel nostro paese fu fondata nella primavera del 1982 per volontà del sig. Camillo Pasquina, con l’approvazione del parroco don Felice Cattaneo.
Lo scopo principale era quello di organizzare pellegrinaggi verso diversi santuari, quali Lourdes, Fatima, Loreto.
Al fondatore sono succeduti il sig. Cosma Ragazzo e il sig. Claudio Canali, capogruppo attuale.
La segretaria Angela Colombo si è impegnata dall’inizio della fondazione nell’organizzare sia i pellegrinaggi sia le visite agli ammalati nei vari ricoveri e a domicilio.
Inoltre, da un ventennio, la seconda domenica di giugno, con gli amici della “Pesca Sportiva” si invitano i ragazzi disabili dei vari istituti del circondario ad una giornata di “pesca alla trota” , con pranzo conviviale presso l’oratorio S. Luigi, presenti autorità civili e religiose.
Il Gruppo Missionario è nato, negli anni ’50, con lo scopo di sostenere le comunità dei paesi in via di sviluppo, sparse nei vari continenti, dove non di rado erano presenti missionari nativi di Carugo.
Tale finalità si è sempre realizzata attraverso alcune raccolte di fondi, provenienti da mostre, vendite di generi alimentati, recuperi di indumenti in buono stato, offerte personali o comunitarie in occasione della Giornata Missionaria, fissata normalmente in ottobre.
Tra i missionari nativi di Carugo ricordiamo: Suor Annamaria Proserpio e il fratello Giuseppe (entrambi deceduti in Brasile), Suor Agnese Elli attualmente operante in Gerusalemme e Giovanna Tagliabue, che svolge la sua attività missionaria in Paraguay.