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2014 – “Donne carughesi, che hanno fatto la storia”

2014 – “Donne carughesi, che hanno fatto la storia”

La mostra fotografica è stata allestita, per l’8 marzo 2014, presso l’Oratorio Maschile di Carugo.
Una mamma, un medico condotto, una suora, una maestra… : una galleria di ritratti femminili, simbolo delle donne, che con il loro impegno quotidiano hanno segnato la storia del paese nel secolo scorso.
Dr.ssa Alda Ferrari Ape  –    “Dove c’era bisogno era sempre presente con comprensione, con disponibilità e, quando il bisogno era urgente, arrivava prontamente con la sua presenza discreta ed efficace, dando conforto all’ammalato ed ai familiari… Per questo motivo aveva aderito anche alla San Vincenzo.. ”
Elena Ballabio Bossi  (sciura Elena) – Ostetrica    –   La “Sciura” Elena seguiva le gestanti durante la gravidanza con delle visite periodiche a domicilio, le accompagnava in macchina all’ospedale per il parto, dove le assisteva con competenza. Anche nei mesi successivi, dava consigli per l’allattamento, per le cure igieniche del neonato e per le pappe. Donna dal carattere forte, dal punto di vista umano e professionale, è stata un punto di riferimento per generazioni di mamme carughesi..”
Ines Bestetti    –   “Si è sempre distinta  per l’infaticabile impegno e per la generosità dimostrata in tutte le attività svolte: come impiegata all’Ufficio della Ditta Nembri, come responsabile delle buste paga degli Asili di Carugo e dintorni, come collaboratrice ACLI nella gestione del Patronato e come punto di riferimento per pensioni e dichiarazioni di redditi …”
Stefania Proserpio Jemolo  –  La “Maestra”    –   “Rispettosa degli interessi dei bambini, sempre aggiornata, scrupolosa nello svolgimento del suo delicato compito di educatrice, è stata una guida sicura ed un modello per le giovani colleghe…”


Teresa Loda Bergomi   –   Testimone di un secolo  –   Nata a Desenzano il 3 maggio 1914, compirà 100 anni. Ha dedicato tutta la sua vita al lavoro ed ai suoi cari, esemplare nella quotidianità e ricambiata negli affetti da figli, nuora e nipoti.
Noemi Castelli Viganò  –  Co-fondatrice S. Vincenzo e Movimento Terza Età   –   “E’ stata vicina a tante famiglie disagiate e bisognose, cercando di migliorare le loro condizioni materiali e morali. E’ stata infaticabile promotrice di gite, pellegrinaggi e di serate dal valore artistico e culturale..”
Prof. Maria Molteni Tagliabue – Prima donna sindaco di Carugo   –    “Sebbene abbia svolto la sua attività prevalentemente nella scuola, il suo impegno si è esteso anche alla politica ed al campo sociale, per rispondere ai mutamenti economici e culturali del secondo dopoguerra e per risolvere il disagio legato all’immigrazione crescente degli anni ’60 e ’90.”
Vittorina Corbetta Rivolta  –  Prima maestra carughese   –   ” E’ stata la prima donna carughese a conseguire il diploma magistrale, presso l’ Istituto Tenca di Milano. Ha sempre dimostrato una grande passione per l’insegnamento, che ha rivelato fin da piccola, quando si dedicava ad insegnare ai fratelli più piccoli, mentre la mamma gestiva il negozio di drogheria.”

Suor Bianca Tagliabue  –  La “Superiora” testimone di fede   –   ” Ho conosciuto  Suor Bianca, quando ero ragazza in oratorio a Carugo e da suora a Milano S. Giuseppe. Era molto aperta con la gioventù, stimata e benvoluta. Sapeva avvicinare con garbo le giovani senza stancarle, non forzando il passo; le sapeva seguire, consigliare , facendo scaturire  in loro l’amore alla pietà, al sacrificio, alla donazione… In Comunità era strumento di comunione, nei contrasti o nelle divergenze non vedeva il male, scusava, taceva, dimenticava..” (Suor Rosetta Colombo)
Clementina Clembi Terrenghi (la “Cumarina”) –  Levatrice   –   ” Ha assistito a domicilio, con esperienza e professionalità, tutte le partorienti carughesi. Era soprannominata “cumà”, (dal latino “cum matre”, cioè donna capace di stare con la mamma).
Nobildonna Caroletta Calvi  –  Benefattrice   –   Nel testamento olografo ha disposto lasciti per costruire l’Asilo Infantile, per aiutare la locale Congregazione di Carità e per offrire premi ad alunni indigenti, ma meritevoli.