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Professioni

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Fino agli inizi del Novecento l’agricoltura e la bachicoltura erano le attività dominanti dell’economia carughese, come dimostrano i Censimenti e le Relazioni anagrafiche del Comune.
Agli inizi del Novecento cominciarono a manifestarsi i primi segni di un cambiamento profondo, che determinò il passaggio dall’economia prettamente rurale a quella mista: il contadino non lavorava più solo i campi, ma cominciava a lavorare anche il legno nelle botteghe artigianali, vicino alla propria abitazione, vendendo i manufatti anche fuori paese.
Non erano da meno le donne, che, prima addette all’ allevamento dei bachi e alla lavorazione dei bozzoli a domicilio, cominciarono a svolgere il lavoro anche in strutture più funzionali, come le filande.
Nel nostro paese tale cambiamento fu favorito dalla costruzione della ferrovia (F.N.M. 1879 per il tratto Mariano-Carugo-Inverigo), vicino alla quale sorsero le prime industrie tessili, come lo stabilimento “Cerri & Bourcard“, meglio noto popolarmente come “Stablimenton“.
Ulteriori trasformazioni si verificarono durante il secondo dopoguerra, quando la stragrande maggioranza delle attività si orientò nel campo del mobile, lasciando poco spazio ad altri settori.
Negli anni del boom economico la lavorazione del legno continuò a dominare incontrastata e sorsero numerosi capannoni artigianali e complessi industriali.